Sino ad oggi la gestione delle reti IP era gestita sulla base del protocollo IPv4, questo protocollo però è giunto a saturazione, in pratica non ci sono più indirizzi IP disponibili sulla base dell'IPv4.
Per fortuna, grazie ad alcuni stratagemmi che hanno premesso di usare lo stesso IP per più funzioni, non si è rischiato il collasso di Internet, ma un rimedio andava cercato ed è stato trovato nel protocollo IPv6 che proprio oggi viene lanciato ufficialmente.
La differenza sostanziale tra un IPv4 ed un IPv6 è nella composizione dell'indirizzo IP.
Nella versione v4 gli indirizzi ip sono di 32 bite, la notazione semplificata prevede 4 numeri, ognuno nell'intervallo tra 0 e 255, separati da punt, questo protoccollo permette circa 4,3 miliardi di indirizzi IP.
Con il lancio dell'IPv6 un indirizzo verrà composto da 128 bit. La notazione semplificata mostra una sequenza di 8 numeri da 4 cifre esadecimali. Un protocollo che permetterà la creazione di 340 milioni per 1030 combinazioni di protocolli IP.
Un abisso di IP in più rispetto al protocollo precedente.
Come avverrà il passaggio al protocollo IPv6
A partire da oggi 6 giugno tutti i provider della terra saranno tenuti a modificare i propri IP convertendoli nello nuovo protocollo. La conversione avverrà progressivamente.
I maggiori siti web (Google, Facebook, YouTube ecc) provvederanno tempestivamente a convertire i propri indirizzi IPv4 in indirizzi IPv6.
Seppur la maggior parte dei sistemi operativi e dei moderni router in commercio permetta già la gestione dei protocolli IPv6 è prevedibile che un definitivo passaggio non sia così immediato a causa della probabile lentezza degli ISP nell'eseguire lo switch all'IPv6 delle utenze domestiche.
Cosa comporta per l'utente
Per gli utenti internet, il passaggio al protoccolo IPv6 sarà totalmente indolore, infatti difficilmente ci potremo rendere conto che nei prossimi giorni si verificherà questa transizione.
Fonti: