Madrid - Il parlamento spagnolo ha approvato una nuova serie di leggi a tutela della proprietà intellettuale, richieste dagli editori di giornali e libri.
Tra le leggi spicca la cosidetta Google Tax, una legge che obbliga i motori di ricerca, come Google e Bing, a pagare una tassa ogni volta che compaiono dei contenuti estratti da notizie tra i risultati di una ricerca.
La legge, che entrerà in vigore dal 1° Gennaio 2015 ha molti punti oscuri, ad esempio non spiega come dovranno essere addebbitati i risultati provenienti da servizi come ad esempio Google News.
A gioire di questa nuova tassa soprattutto il gruppo AEDE, associazione degli editori spagnoli, che ha a lungo lottato per questa legge.
Grande disappunto da parte di Google che ha spiegato come i servizi di aggregazione delle notizie ed i risultati delle ricerche favoriscano le entrate dei siti web degli editori di notizie ed al contrario non causi alcuna perdita economica.
Una cosa simile era accauda l'anno scorso in Francia e qualche mese fa anche in Germania, dove Google ha modificato il metodo di visualizzazione dei contenuti limitandosi a postare semplici link con i titoli senza mostrare alcuna parte del contenuto delle notizie.
Non sappiamo ancora come Google intenderà muoversi nei confronti degli editori Spagnoli.
Fonte: The New York Times
Considerazione personale
Ovviamente MrInformatica.eu non può paragonarsi in nessun modo ad un quotidiano online o ad una testata giornalistica, ma personalmente io sono contrario ad una tassa del genere.
Chiunque gestisca un sito web sa benissimo che il successo di un sito dipende sopratutto dal fatto che i motori di ricerca indicizzino i suoi contenuti. Quello fornito da Google, Bing e gli altri motori di ricerca è un servizio.
Sempre a livello personale mi sento di dire che se fossi io nei panni di Google eliminerei totalmente dai miei risultati tutti quei siti che mi chiedono di essere "rimborsati" perchè porto visitatori verso le loro pagine.