Con un post apparso sul profilo Facebook dell'Operation Payback Italia, il noto collettivo di hacktivisiti chiamato Anonymous ha rivendicato un attacco ai server della Polizia Italiana.
Stando a quel che si legge nel post l'attacco avrebbe avuto esito positivo e sarebbero anche stati rubati più di 1 GB di dati e documenti, alcuni riservati.
Sul profilo Facebook e sul blog ufficiale si legge
Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre e-mail, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro. Siamo in possesso di una notevole mole di materiale: ad esempio documenti sui sistemi di intercettazioni, tabulati, microspie di ultima generazione, attività sotto copertura; file riguardanti i Notav e i dissidenti; varie circolari ma anche numerose mail, alcune delle quali dimostrano la vostra disonestà (ad esempio una comunicazione in cui vi viene spiegato come appropriarvi dell’arma sequestrata ad un uomo straniero senza incorrere nel reato di ricettazione). Il livello di sicurezza dei vostri sistemi, al contrario di quanto pensassimo, è davvero scadente, e noi ne approfittiamo per prenderci la nostra vendetta. Is there any problem, Officer?
Sempre sul profilo Facebook è possibile leggere
Piu' di 1GB di dati dai servers della polizia di stato Italiana rilasciati. Controllate il bottino :)
Tra i documenti si rubati ci sono manuali di formazione, verbali, identikit, schermate di posta elettronica, buste paga, modelli CUD, un dossier sui noTAV.
Si tratta di dati non d'importanza vitale, ma che mostrano quanto insufficienti siano i sistemi di sicurezza informatica in dotazione alle forze armate del Bel Paese.
Se non è il caso di dare risalto alle informazioni trafugate è certamente importante mettere in luce quanto fragile sia l'infrastruttura tecnologica Italiana.
Un'altra nota dolente di tutta la faccenda è la divulgazione di nomi e dati sensibili di persone, anche non appartenenti alla Polizia Italiana, che appaiono nei verbali delle denuncie o in altri documenti e che magari confidavano sulla riservatezza dei computer della Polizia.