App come Whatsapp, Viber e soci, stanno diventando sempre più app di uso comune, permettendo agli utenti di scambiarsi messaggi gratuitamente.
La diffusione esponenziale degli smartphone e delle connessioni dati ha permesso un rapido diffondersi di queste applicazioni su tutti i sistemi operativi mobile (Android, iOS, Windows Phone) rendendo così inutile l'uso di SMS ed MMS.
In un momento di crisi come questo, gli utenti sono ben felici di risparmiare sul costo di SMS (mediamente di 0,15€) e degli MMS (mediamente di 0,50€) visto che queste applicazioni permettono sia l'invio di messaggi che di immagini.
Una soluzione, questa, che solo nell'ultimo anno è costata circa 18 miliardi di euro alle compagnie telefoniche mondiali in introiti non pervenuti (dati OVUM).
L'uso degli SMS va rapidamente scomparendo, ma le compagnie telefoniche potrebbero provare a recuperare riducendo sensibilmente il prezzo di ogni messaggio, visto sopratutto che un SMS costa, ad una compagnia telefonica, in media 0,01€.
Sull'argomento sono intervenuti anche i creatori di Whatsapp dichiarando:
Il social messaging sta diventando sempre più incisivo e gli operatori devono comprendere l’impatto di queste app sul comportamento dei consumatori, sia in termini di cambiamenti nel modo di comunicare sia di impatto sui ricavi dagli sms, cambiando di conseguenza l’offerta di servizi.
In passato si era verificato un problema simile con le chiamate Skype fate tramite connessione internet, cosa che spinse le aziende ad escludere l'uso di Skype dagli abbonamenti dati invece di ridurre il costo delle tariffe.
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